Courmayeur Feeling Mountain

Courmayeur Cinema

Torna Courmayeur Feeling Mountain in collaborazione con Ferrino

13

Dicembre

2024
28

Febbraio

2025

9:00 pm

Venerdì 13 dicembre:
Matteo Della Bordella, alpinista e arrampicatore italiano

Matteo Della Bordella sarà a Courmayeur il 13 dicembre per presentare il suo nuovo film Odyssea Borealis: quattro figure solitarie si muovono in kayak sulle acque ghiacciate della Groenlandia orientale. Sono alpinisti, esploratori, ma soprattutto sono moderni Ulisse in cerca non di una patria geografica, ma di un ritorno alle origini dell’esplorazione umana. La loro Odyssea Borealis li porta a navigare per 300 chilometri lungo una costa selvaggia e inospitale, per poi tentare la scalata dell’inviolata parete nord-ovest del Drøneren che si innalza per 1200 metri verso il cielo artico.

Ma perché intraprendere un viaggio così arduo e pericoloso? La risposta sta in quell’istinto primordiale che da sempre spinge l’umanità a esplorare, a spingersi oltre i confini del conosciuto. Questi quattro avventurieri non cercano la conquista, ma la purezza dell’esperienza. Come Ulisse, che affrontò mostri e tempeste armato solo del suo ingegno, loro si affidano alle proprie forze, all’astuzia e alla determinazione per superare gli ostacoli che la natura mette sul loro cammino.

Questi “Ulisse contemporanei” non tornano a Itaca, ma a un’idea: l’essenza stessa dell’avventura. Spogliati delle comodità moderne si immergono in un mondo dove la curiosità è la bussola e la scoperta è la vera ricompensa. Non cercano di conquistare la natura, ma di comprenderla, di fondersi con essa, di ritrovare quel legame primordiale che l’uomo moderno rischia di perdere.

Odyssea Borealis è un manifesto, un richiamo a quel desiderio innato di scoperta che appartiene all’uomo. È un invito a guardare oltre l’orizzonte, non con gli occhi della conquista, ma con quelli della meraviglia.

Mentre seguiamo il loro viaggio, siamo invitati a riflettere: cosa significa esplorare oggi? Forse, come ci suggerisce Odyssea Borealis, significa tornare all’essenza, riscoprire la semplicità e la purezza dell’avventura umana. In questo senso, ogni passo dei nostri protagonisti sulla terra ghiacciata della Groenlandia è un passo indietro nel tempo e, paradossalmente, un balzo in avanti verso una nuova comprensione di noi stessi e del nostro posto nel mondo naturale.

In un’epoca in cui la tecnologia sembra aver mappato ogni angolo del pianeta, Odyssea Borealis ci ricorda che l’ignoto esiste ancora.

Venerdì 28 marzo:
Marco Camandona, guida alpina valdostana

Protagonista della secondo appuntamento, il  28 marzo,  sarà Marco Camandona, guida alpina valdostana che salendo sulla cima del Gasherbrum 1, in Pakistan, ha recentemente completato l’ascesa di tutti i quattordici 8000 del mondo; al Courmayeur Cinema racconterà attraverso immagini e filmati le sue imprese e il suo amore per la montagna.

Per le sue ascensioni non ha mai usato ossigeno supplementare. È il 20° scalatore senza ossigeno a riuscire nell’impresa.

Camandona è arrivato sulla cima del Gasherbrum 1 assieme al cognato Dante Luboz, della spedizione ha fatto parte anche Abele Blanc, con cui Camandona ha iniziato a scalare gli Ottomila. Nel 1996 la prima prova di salita al Manaslu resa complicata dalle condizioni meteo cambiate repentinamente; due anni dopo il valdostano ci riprova e da lì il traguardo di tutte le 14 vette: Camandona ha sventolato la bandiera rossonera valdostana dapprima nel 1998 sul Cho Oyu (8.210 m) e Shisha Pangma (8.048 m) che si concretizzano con la salita in velocità a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro; poi nel 2000 sul K2 (8.611 m); nel 2006 sull’Annapurna (8.091 m); nel 2010 sull’Everest (8.848 m); nel 2014 sul Kangchenjunga (8.586 m); nel 2016 sul Makalu (8.463 m); nel 2018 sul Lhotse (8.516 m); nel 2019 sul Manaslu (8.163 m); nel 2021 sul Dhaulagiri (8.067 m); nel 2022 sul Nanga Parbat (8126 m) e il Broad Peak (8047 m).

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