22 Agosto, 2023
Filip Babicz
Filip Babicz è un atleta nato, la montagna è la sua passione e il suo habitat naturale. Cresciuto a Zakopane, in Polonia, ai piedi dei Monti Tatra, dal 2003 vive in Valle d’Aosta sotto il Monte Bianco. Inizialmente concentrato sull’arrampicata sportiva, prima con la squadra nazionale polacca, poi con quella italiana, per anni ha partecipato alle gare di Coppa del Mondo. Dal 2015 si occupa di alpinismo di alto livello. Pratica numerose discipline, dal bouldering, soprattutto nella versione “high”, all’himalaismo invernale, ma le sue specialità sono l’alpinismo fast & light e il drytooling.
Filip Babicz ha stabilito impressionanti record di velocità tra cui 49 minuti per raggiungere la cima del Grand Capucin e 1h30’14″” per percorrere la Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peuterey. Tutto in solitaria e senza corda! Con Filip si apre una nuova pagina dell’alpinismo italiano e mondiale, Courmayeur è fiera di averlo tra i suoi Ambassadors.
Oltre l’immaginabile
Storie di un alpinista alla ricerca della perfezione
“Mentre mi muovo velocemente in alta montagna, senza corda su una parete o una cresta, sperimento una sensazione di libertà totale e sono in sintonia con l’ambiente circostante. Mi sento nel posto giusto, al momento giusto, pienamente nel mio elemento.“
Le sfide in montagna costituiscono l’essenza della vita di Filip Babicz e la velocità la sua vocazione. La sua è una storia di dedizione, perseveranza, perfezionismo e ottimismo, qualità imprescindibili per chi si confronta ogni giorno con la dimensione verticale, contro il tempo, senza corda, imparando a superare gli imprevisti e a cambiare la prospettiva per arrivare agli obiettivi. La preparazione meticolosa e l’accettazione del rischio sono per lui un modo per sperimentare la libertà di sentirsi un’unica cosa con la montagna, di essere una sua creatura. Di questo e di molto altro racconta questo libro, che parte dalle sue imprese, e dalla loro preparazione, per allargare il campo alla sua esperienza di vita e a quello che il suo modo di affrontare le difficoltà e le montagne da scalare può insegnare a ognuno di noi. Perché nelle sue parole, nel suo rapporto con le cime, c’è qualcosa di mistico, la ricerca di una via da trovare togliendo il superfluo.